la malattia
Il Parkinson
La malattia di Parkinson, che prende il nome dal suo scopritore James Parkinson, è una malattia a carattere cronico degenerativo che colpisce alcune specifiche funzioni cerebrali, tra cui la programmazione ed il controllo dei movimenti della vita quotidiana, con il risultato di renderli più lenti e macchinosi. E’ causata dalla perdita di alcuni tipi di neuroni, le cellule che costituiscono il sistema nervoso, tra cui quelli deputati alla produzione della Dopamina, un neurotrasmettitore essenziale per la trasmissione degli impulsi elettrici cerebrali, implicati nella esecuzione di compiti motori semplici e complessi e nelle condotte sociali degli esseri umani.
In seguito alla diminuzione dei livelli di dopamina si osserva la riduzione progressiva delle capacità di controllo motorio (bradicinesia, rigidità, tremore, alterazioni posturali) così come la comparsa di sintomi non motori (depressione, disturbi del sonno, stipsi, apatia, ipotensione), sintomi che possono condizionare notevolmente la vita dei pazienti e delle persone al loro fianco.
Tutti i pazienti debbono assumere terapie farmacologiche e praticare attività riabilitative con costanza con l’obiettivo di favorire il recupero funzionale del paziente, ritrovare la sua autonomia e
confidenza nelle sue capacità, migliorare la qualità della vita e diminuire gli apparenti limiti causati dalla malattia. Inoltre, con la riabilitazione, il paziente ha l’opportunità di elaborare strategie che gli permettono di affrontare le difficoltà motorie quotidiane e preservare le funzioni vitali insite in ogni individuo. Il limite della riabilitazione è l’accessibilità, la discontinuità e non da meno, la difficoltà a trattare aspetti come quelli emotivi ed ambientali, che sono molto importanti nella malattia di Parkinson.
Il numero di persone affette dalla malattia di Parkinson in Italia è incerto, poiché non esistono registri ufficiali. Le uniche stime sono ottenute basandosi sul consumo dei farmaci specifici, sulle esenzioni per patologia e sulle attestazioni INPS per invalidità e disabilità. Le cifre (pertanto non ufficiali) parlano almeno mezzo milione di malati parkinsoniani.
Una terapia che tratta gli aspetti emotivi ed ambientali
Elaboriamo strategie che permettono al paziente di affrontare le difficoltà motorie quotidiane e preservare le funzioni vitali insite in ogni individuo
Oltre alla terapia farmacologica che tutti i pazienti debbono assumere, la riabilitazione ha un ruolo fondamentale in quanto ha l’obiettivo finale di favorire, ove possibile, il recupero del paziente non solo dal punto di vista anatomo-fisiologico, ma anche psicologico, educativo e sociale in modo da consentire una migliore qualità della vita e la possibilità di convivere con dei limiti che frequentemente appaiono maggiori di quel che veramente sono. Inoltre, con la riabilitazione, il paziente ha l’opportunita’ di elaborare strategie che gli permettono di affrontare le difficoltà motorie quotidiane e preservare le funzioni vitali insite in ogni individuo. Il limite della riabilitazione è l’accessibilità, la discontinuità e non da meno, la difficoltà a trattare aspetti come quelli emotivi ed ambientali, che sono molto importanti nella malattia di Parkinson.
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